Gli italiani al cinema
Negli ultimi 25 anni gli ingressi al cinema in Italia si sono stabilizzati intorno a circa 100 – 110 milioni di ingressi annui su tutto il territorio nazionale, corrispondenti a poco meno di 2 ingressi al cinema pro capite ogni anno. Tuttavia non è stato sempre così: i dati pubblicati dalla SIAE ci permettono di esplorare le statistiche relative agli ingressi al cinema a partire dal 1936. Gli Annuari Statistici dello Spettacolo permettono di evidenziare alcune tendenze su un periodo di tempo piuttosto ampio.
Osservando il grafico seguente possiamo notare che il valore piuttosto stabile di circa 2 ingressi pro capite raggiunto alla fine degli anni ’80 sia in realtà il minimo storico a partire a partire dalla metà degli anni ’30 (per periodi antecedenti non vi sono dati disponibili). La frequentazione del cinema da parte della popolazione italiana ha mostrato un rapido sviluppo dagli anni ’30 fino a metà degli anni ’50, seguito poi da un crollo significativo negli anni ’60 e ’70.
Questa evoluzione storica è probabilmente legata a una serie di fattori diversi, di cui solamente alcuni sono quantificabili. A partire da un’analisi dei dati disponibili possiamo tuttavia illustrare alcune tendenze, che evidenziano alcuni tra gli aspetti che hanno probabilmente contribuito a questo declino.
Confronto con altri tipi di intrattenimento
Considerando i dati degli “Annuari dello spettacolo” pubblicati dalla SIAE è possibile confrontare il cinema con altri tipi di spettacolo. Le altre due tipologie principali sono gli eventi teatrali e musicali e gli eventi sportivi. Il grafico seguente riporta la spesa totale del pubblico per le tre tipologie di evento considerato (Cinema, Musica e Teatro, Sport), i valori sono stati convertiti in euro attualizzati al 2015 utilizzando gli indici pubblicati da Istat.
Si osserva come il dominio del cinema sia molto forte fino agli inizi degli anni ’80, mentre negli anni successivi si osserva un allineamento tra le tre tipologie di spettacolo. All’interno degli eventi musicali e teatrali vanno sicuramente segnalati i concerti di musica leggera, che hanno contribuito all’aumento significativo delle ultime decadi. Considerando lo sport, dopo il picco del 1990 (anno dei mondiali di calcio), si osserva una progressiva flessione degli incassi totali. È comunque importante segnalare come per concerti ed eventi sportivi la spesa reale del pubblico include anche delle quote che non sono incluse nella spesa al botteghino (ad es. diritti di prevendita, ecc.), che sono probabilmente aumentati con l’aumento degli acquisti su internet negli ultimi 10-15 anni.
La diffusione della televisione
Uno dei fenomeni che ha probabilmente contribuito di più al declino dell’interesse nei confronti del cinema è la diffusione della televisione come mezzo di comunicazione di massa. Nel grafico seguente vengono riportati gli abbonamenti annuali al canone Rai per utilizzo privato, che danno un’idea dell’evoluzione del numero di nuclei familiari che hanno avuto accesso alla televisione a partire da metà degli anni ’50. Si osserva l’aumento esponenziale nel primo decennio, corrispondente peraltro ad un declino degli abbonamenti alla radio (il canone radio è stato poi abolito definitivamente nel 1985).
Si osserva quindi una tendenza generale negli anni ’60 e ’70, in cui diminuiscono notevolmente l’utilizzo della radio e la frequentazione dei cinema in favore di un aumento significativo della televisione.
Altri aspetti: numero di sale e premi Oscar
Considerando più attentamente la diminuzione di ingressi al cinema dal 1955 al 1990, si osserva un periodo in cui il trend sembra stabilizzarsi intorno al 1970, per poi tornare a scendere a partire dal 1975 circa. Tra il 1975 e il 1990, periodo in cui si ha la massima diminuzione degli ingressi, nessun film italiano ha vinto un premio Oscar come miglior film straniero (vedi grafico successivo). Anche la legge sul divieto di fumo nei cinema del 1975 ha probabilmente modificato il modo in cui la gente percepiva il cinema. Infine, la diminuzione del numero di sale è probabilmente una conseguenza piuttosto che una causa della diminuzione degli ingressi totali. Il numero di sale in Italia, oggi pari a circa 5,000, ha registrato un massimo di poco superiore ai 10,000 tra il 1955 e il 1965.
Il prezzo dei biglietti
Possiamo infine considerare la relazione tra il prezzo medio di un biglietto di ingresso al cinema e gli ingressi totali annui. Il grafico seguente riporta l’evoluzione del prezzo medio sul territorio nazionale, attualizzato al 2015 ed espresso in euro. Si osserva chiaramente un andamento opposto rispetto agli ingressi, con una stabilizzazione del prezzo tra 6€ e 7€ a partire dagli anni ’90, corrispondente alla stabilizzazione degli ingressi vista in precedenza.
Grazie ai dati disponibili è possibile ampliare l’analisi alle rilevazioni effettuate in tutte le province sul territorio italiano (grafico seguente, anni 1960 – 1997). Si osserva un trend generalmente decrescente (linea nera), ma anche un’ampia variazione dei biglietti annui pro capite. Negli anni più recenti (punti più vicini al blu) si osserva un uniformarsi del numero di biglietti pro capite, che sembra mostrare poca dipendenza dal prezzo medio del biglietto.
Rispetto al dato nazionale, quello provinciale è fortemente connesso ad un numero molto più ampio di variabili, tra cui il numero di sale in ogni provincia, la popolazione, il grado di urbanizzazione, etc.
Il grado di urbanizzazione appare chiaro nell’ultimo grafico: separando i capoluoghi di provincia dal resto della provincia emerge una notevole disparità. La popolazione residente in aree urbane più grandi è generalmente molto più propensa a frequentare il cinema. La variabile probabilmente più dirimente è la disponibilità di una densità maggiore di sale nei capoluoghi, mentre nel resto delle province le sale sono molto più disperse.
Conclusioni
L’utilizzo del cinema da parte della popolazione italiana è calato drasticamente da 17 ingressi annui pro capite nel 1955, attestandosi su valori inferiori a 2 a partire dagli anni ’90. Non è facile evidenziare una singola causa, ma si possono osservare diverse tendenze che si sono evolute negli stessi anni:
- un aumento di interesse da parte della popolazione per altri intrattenimenti (teatro, musica, eventi sportivi);
- la diffusione della televisione come veicolo alternativo significativo dei film prodotti per il cinema, ed in anni più recenti la diffusione di VHS, DVD e internet;
- la diminuzione di sale cinematografiche sul territorio nazionale;
- l’aumento significativo del prezzo medio di ingresso al cinema (considerando prezzi attualizzati con indice Istat).
I dati raccolti non sono sufficienti a dimostrare causalità tra questi fenomeni, ma essi sembrano essere correlati tra loro.
Fonti Dati
L’analisi di questo articolo è stata basata principalmente sugli Annuari dello Spettacolo pubblicati dalla SIAE.
Per l’aggiornamento dei prezzi si è fatto riferimento agli indici ISTAT.
L’elaborazione e l’analisi dei dati sono state effettuate in ambiente R.