Le scommesse nel calcio: cosa ci dicono i dati
Obiettivi dell’analisi
Il calcio è uno degli sport più seguiti in Italia ed in Europa, e anche nel settore delle scommesse ha un ruolo di rilievo. Questa analisi sfrutta la disponibilità di un’ampia banca dati relativa ai risultati calcistici delle partite di diversi campionati europei, con l’obiettivo di verificare a posteriori cosa sarebbe successo se si fossero effettuate delle scommesse seguendo diverse logiche. A partire dai dati è possibile trarre alcune conclusioni sul rendimento medio delle scommesse in funzione della scelta del risultato su cui scommettere.
Il dataset utilizzato per questa analisi è disponibile da questo sito. L’analisi è stata effettuata su 11 stagioni, a partire dal 2005/2006 fino al 2015/2016. Sono state utilizzate le statistiche relative alle quote fornite da Bet365, una delle aziende leader nel settore scommesse. L’analisi è limitata alle quote relative al “risultato secco”, cioè 1, 2 o X.
Tutte le analisi sono state effettuate in ambiente R.
Il campionato di serie A: i risultati
Iniziamo considerando il campionato di Serie A in Italia. Ad ognuna delle 11 stagioni oggetto dell’analisi hanno partecipato 20 squadre. Ogni stagione è composta da 38 giornate da 10 partite l’una, per un totale di 4180 partite prese in considerazione. Analizziamo la probabilità di vittoria delle squadre in casa o in trasferta, ed i risultati più frequenti.
Squadre in casa e trasferta: quanto conta il fattore campo?
Guardiamo il grafico seguente: vediamo che la squadra che gioca in casa è quella che ha più probabilità di vincere, riportando mediamente il 46,3% delle partite, e fino al 50% in alcune stagioni. La squadra in trasferta invece si attesta mediamente sul 26,4%, mentre il rimanente 27,3% delle partite finisce con un pareggio. Il fattore campo appare quindi significativo, ed è probabilmente legato ad un insieme di fattori (effetto del pubblico su giocatori e giudici di gara, conoscenza del campo, assenza di stress legato al viaggio, ecc…).
Quanti goal si segnano mediamente nelle partite di serie A?
Oltre al risultato netto delle partite giocate (1, 2 o X), è anche interessante chiedersi quanti sono i goal totali segnati in una partita e quali sono i risultati più probabili. Le due domande sono correlate, in quanto all’aumentare del numero di goal aumentano anche i diversi risultati ad esso associabili. Vediamo nel grafico di sinistra che il numero di goal a partita più probabile è 2, seguito da 1 o 3 a seconda della stagione che stiamo considerando. Vediamo infatti nel grafico di destra che i risultati più frequenti sono appunto quelli che portano ad un numero totale di goal pari a 1, 2 o 3. I risultati più frequenti in assoluto nel campionato italiano sono 1-0 e 1-1. Nel secondo grafico, la voce “altro” racchiude tutti gli altri risultati, che rappresentano a seconda della stagione tra il 15% e il 25% del totale. Questa voce supera tutte le altre perché in essa sono racchiusi 50 risultati differenti, che sarebbe stato difficile rappresentare in un grafico in modo chiaro.
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Il campionato di serie A: le scommesse
Data l’ampia disponibilità di dati sui risultati delle partite e le quote che erano state assegnate ad ogni risultato, è possibile fare qualche considerazione sul sistema generale delle scommesse. Possiamo confrontare le quote con l’effettivo risultato di ogni partita giocata in una stagione, o su tutte le partite giocate da una singola squadra. Ogni singola partita ha le sue specificità, ma se le raggruppiamo per stagione o per squadra possiamo trarre alcune interessanti informazioni rispetto al valore medio.
Proviamo a paragonare le scommesse ad un investimento: decidendo di scommettere per ogni partita lo stesso importo di denaro, alla fine di una o più stagioni, quanto si sarebbe guadagnato o perso? Possiamo quindi definire un rendimento, che analogamente a quanto avviene per gli investimenti, indica la quota di denaro persa o guadagnata rispetto al capitale investito.
Su che risultato sarebbe stato meglio scommettere?
La prima cosa che possiamo chiederci è su quale risultato sarebbe stato meglio scommettere? Dai grafici precedenti sappiamo che la squadra che gioca in casa vince più spesso. Scommettendo su “1” avremmo quindi più probabilità di vincere, ma proprio per questo motivo la quota della squadra che gioca in casa sarà generalmente più bassa (ma non sempre, in quanto dipende ovviamente dalle squadre).
Il grafico seguente mostra il “rendimento” delle scommesse, viste come se fossero un investimento, su tutte le partite di ogni stagione. Ci chiediamo quindi quanto avremmo guadagnato o perso se per tutta la stagione avessimo scommesso per ogni partita lo stesso importo sempre sullo stesso risultato: 1,2 o X. Abbiamo inoltre aggiunto la possibilità più “conservativa”: scommettiamo per ogni partita sul risultato più probabile, quello cioè con la quota più bassa.
La prima cosa che ci appare chiara è che il numero di punti si distribuisce più sotto lo zero che sopra lo zero. In particolare, anche se le quote delle squadre in trasferta sono più alte, in tutte le stagioni considerate scommettere sulle squadre in trasferta porta a fine anno ad una perdita tra il 5% e il 25% dell’importo della scommessa. Scommettere sempre sulle squadre in casa invece avrebbe portato ad un guadagno (comunque inferiore al 5%) solamente in due stagioni delle 11 considerate. Se guardiamo invece i pareggi, vediamo che nella stagione 2014-2015 scommettere sempre sul pareggio avrebbe portato ad un guadagno del 15%. Infatti la stagione in questione è stata caratterizzata da un numero di pareggi superiore alla media (pari al 31,6%), ed inoltre le quote sui pareggi sono state sempre superiori a 3.
Infine vediamo che anche scommettere sul risultato più probabile di ogni partita non sarebbe un investimento sicuro: se è vero che avremmo potuto guadagnare tra il 2% e il 5% in quattro stagioni su undici, nelle altre i rendimenti sono tutti negativi, con un -13% nella stagione 2014-2015, la stessa che ha registrato più pareggi del solito.
Se invece di scommettere su tutte le partite del campionato volessimo limitarci a seguire la nostra squadra del cuore? Proviamo a vedere come cambiano le cose.
Su che squadra sarebbe stato meglio scommettere nell’ultima stagione?
Per rispondere a questa domanda analizziamo di nuovo il “rendimento” delle scommesse, immaginando di aver scommesso sempre la stessa cifra sulla vittoria di una determinata squadra per ognuna delle 38 partite che ha giocato nel campionato di serie A 2015-2016.
In questo caso vediamo che qualche squadra si situa ampiamente sopra lo zero, con buoni rendimenti. Ad esempio scommettere sulla Juventus, che ha vinto il campionato, avrebbe portato ad un guadagno pari a quasi il 20%. Tuttavia scommettere sul Napoli, arrivato secondo, non sarebbe stata una buona idea. La Roma invece è arrivata terza, ma ha vinto delle partite in cui era meno favorita, e pertanto il suo rendimento è positivo. Il rendimento più elevato si vede però nel Sassuolo, che grazie al fatto che non fosse tra le favorite, anche vincendo solo il 42% circa delle partite, ha avuto un rendimento doppio della Juventus, che ne ha vinte invece il 76%. In questo è stato favorito da alcune specifiche vittorie (ad esempio in casa contro Juventus e Napoli, in cui la vittoria era data a 4,75:1 e 4,33:1 rispettivamente, o fuori casa contro Inter e Lazio, con quote pari a 6,50:1 e 5,25:1).
Bisogna però sottolineare come solamente 6 delle 20 squadre di serie A abbiano riportato rendimenti positivi, mentre scommettere su tutte le altre avrebbe portato ad una perdita di denaro compresa tra il 5% e il 45% circa.
E se avessimo scommesso sulla stessa squadra per più stagioni?
Lo stesso ragionamento effettuato sopra si può estendere a più di una stagione. Come vediamo dal grafico seguente, la situazione peggiora notevolmente. Le squadre rappresentate con un pallino arancio sono quelle che hanno giocato meno stagioni in Serie A (e sono generalmente quelle più propense a retrocedere, avendo una percentuale media di vittorie più bassa), quelle con un pallino viola le più presenti in Serie A.
Possiamo osservare che solo quattro squadre hanno un rendimento positivo, su un totale di 35 squadre che hanno partecipato alla Serie A nelle ultime 11 stagioni:
- la Juventus e la Roma, che hanno giocato quasi tutte le stagioni classificandosi con buone posizioni in classifica. Notiamo invece che l’Inter ha un rendimento negativo, nonostante abbia vinto 5 scudetti nelle stagioni considerate.
- il Sassuolo e il Novara, che sono due squadre “outsider” delle ultime stagioni, in quanto si sono comportate molto meglio delle aspettative e hanno pertanto buoni rendimenti.
Le altre 31 squadre hanno riportato rendimenti negativi, compresi tra poco meno di 0 e -70%. Vediamo chiaramente che su più stagioni la probabilità di ottenere rendimenti positivi è molto più bassa, ed inoltre i pochi rendimenti positivi si fermano a valori inferiori al 6%.
I maggiori campionati europei
L’analisi descritta finora è stata anche estesa agli altri campionati europei maggiori: la Bundesliga (Germania), la Liga (Spagna), la Ligue 1 (Francia) e la Premier League (Inghilterra).
Come si comportano mediamente le squadre europee?
L’analisi effettuata sui rendimenti delle scommesse effettuate su una singola squadra è stata estesa anche agli altri campionati europei. Ognuno dei punti rappresentati sul grafico seguente rappresenta una squadra, ed il suo colore il campionato di appartenenza. Si sono considerate solamente le squadre che hanno giocato almeno tre stagioni, al fine di avere una figura più rappresentativa.
Vediamo che l’andamento è confrontabile con quello visto in precedenza per la Serie A. Si osserva inoltre un numero nutrito di squadre che hanno rendimenti positivi pur avendo una percentuale di vittorie tra il 30% e il 40%, con il caso estremo del Crystal Palace che ha raggiunto un rendimento del 27% (basato però su sole tre stagioni). Tuttavia anche in questo caso la maggior parte delle squadre presenta rendimenti negativi. Osservando la distribuzione rappresentata nel grafico seguente notiamo anche come il campionato italiano sembra presentare meno squadre con rendimento positivo.
Come si comportano le squadre più forti in Europa?
Un ulteriore approfondimento dell’analisi precedente può essere effettuato limitandosi alle squadre più forti, ad esempio quelle che hanno avuto una percentuale di vittorie superiore al 50% (sempre su almeno tre stagioni).
Osserviamo prima di tutto che una altissima percentuale di vittorie non equivale ad un rendimento positivo: sono casi emblematici il Barcellona e il Bayern di Monaco, che nonostante abbiano dominato i rispettivi campionati per anni finiscono per far perdere mediamente il 5% su chi scommette su di loro. Questo deriva dal fatto che la loro supremazia è fin troppo evidente, e come conseguenza le loro quote sono generalmente molto basse. Manchester United e Real Madrid invece sono riuscite ad avere prestazioni confrontabili in termini di vittorie ma rendimenti di scommesse più alte.
Quali sono state le partite e le squadre più sorprendenti?
Guardiamo infine quali sono state le squadre più sorprendenti, quelle cioè che abbiano registrato un rendimento più alto in una singola stagione o che abbiano vinto la partita in cui erano più sfavorite. Nella tabella seguente rappresentiamo il caso più estremo di ogni singolo campionato.
La partita più sorprendente è stata la vittoria in trasferta dell’Hércules contro il Barcellona per due a zero, nonostante la sua quota fosse di 34 a 1. A fine stagione il Barcellona ha vinto lo scudetto, mentre l’Hércules è stato retrocesso.
Se consideriamo un’intera stagione, il primato spetta al West Ham, che ha ottenuto un 93% di rendimento totale sulle scommesse nella stagione 2015/2016, passata alla storia per la vittoria dello scudetto dei Leicester (che ha avuto però un rendimento inferiore, pari al 61%). Il West Ham ha chiuso la stagione solo al settimo posto, ma questo rendimento si spiega per il suo inizio di stagione fenomenale: ha ottenuto tre vittorie fuori casa contro Arsenal, Liverpool e Manchester City, con quote superiori a 12:1 in ognuna di esse. Questo risultato ricorda ancora una volta, come abbiamo già visto in precedenza, che i rendimenti delle scommesse sono in realtà scollegati dalle prestazioni calcistiche di una squadra.
Conclusioni
Per concludere proponiamo qualche spunto di riflessione a partire dall’analisi effettuata. Le considerazioni sono ovviamente valide limitatamente al periodo considerato (dalla stagione 2005/2006 alla stagione 2015/2016):
- A lungo termine la maggior parte delle scommesse seguendo delle logiche fisse porta a perdere soldi piuttosto che a guadagnarne, anche scommettendo sulle quote più conservative.
- Ci sono pochissime squadre in Europa sui cui sarebbe stato conveniente scommettere su tutte le stagioni considerate (ad esempio Juventus, Manchester United, Roma). Queste squadre sono una netta minoranza, e i guadagni ottenibili sono sempre inferiori al 5% dell’importo scommesso.
- Per la maggior parte delle squadre non conviene scommettere sul lungo termine, in quanto si hanno delle perdite anche molto cospicue.
- Non sembra esistere un nesso diretto tra le prestazioni in termine di percentuale di vittorie e il guadagno ottenibile da scommesse. I guadagni più alti si hanno solitamente con squadre che hanno risultati inaspettati, mentre scommettere su squadre con prestazioni altissime e costanti nel tempo (come Barcellona o Bayern Monaco) può comunque portare a rendimenti negativi.